L’arte e la poetica viaggiano tra le fredde rocce montane della Val Zoldana e prendono forma e vita tra le mani dell’artista Bruno De Pellegrin.
Affreschi, dipinti, incisioni ed intarsi raccontano il mondo interiore di questo artista che, attraverso il figurativo, descrive quelli che sono i suoi pensieri e sentimenti.
Bruno è un artista poliedrico. E’ considerato uno dei maggiori esperti nella tecnica “a-fresco” e questa sua consapevolezza artistica ha la capacità di imprimere emozioni in chi guarda le sue opere. Lo spettatore rimane affascinato da figure di uomini e donne che suonano, bagnanti, interni di case e paesaggi presenti nei suoi affreschi. Esso viene, poi, cond-
otto alla riflessione su quel mondo sognante, dove una musica silenziosa e malinconica avvolge lo spettatore stesso. Forte è il richiamo ad artisti come Puvis de Chavannes, Paul Cezanne e Picasso, in particolare si pensi alla produzione pittorica del “periodo Blu” di quest’ultimo. Queste forme sinuose e morbide sono presenti anche nei suoi dipinti, dove riprende la forma cubista picassiana e il colore espressionista. Tratti pittorici dall’atmosfera incantata emergono, invece, nei dipinti raffiguranti nature morte che risentono dell’influsso morandiano.
Bruno De Pellegrin ama particolarmente la tecnica ad intarsio. Le sue abili mani tagliano ed incastrano fogli di legno che con minuzia creano figure ed architetture di grande effetto. Se lo storico dell’arte francese André Chestel definiva la tecnica dell’intarsio “il cubismo del Rinascimento“, per Bruno essa diventa il superamento del passato e l’ideazione di una nuova espressione della contemporaneità e della sua essenza artistica.
La continua unione tra antico e nuovo è visibile nelle incisioni. Nonostante utilizzi tecniche incisorie classiche, le sue incisioni presentano la purezza del segno e l’essenzialità della figura tipiche del Novecento.
Bruno fonde idealmente “il sapere” dei grandi maestri rielaborandolo attraverso un linguaggio artistico nuovo e personale.
Passato e presente si incontrano creando un moto perpetuo dove il tempo ferma la sua corsa. In questo vortice temporale lo spettatore viene rapito da quest’arte fuori dalla realtà per entrare in contatto con l’IO dell’artista. Un giorno Picasso disse “Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ci sono altri che con l’aiuto della loro arte e della loro intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole” e Bruno De Pellegrin fa proprio questo, è un artista che dà senso e vita anche ad una semplice linea perché nel suo gesto artistico ricrea un mondo e porta l’essere umano a riflettere su ciò che è e sulla sua essenza ed esistenza.